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Itamed56

Medaglie
Medaglia XLIX° Battaglione Coloniale " Leoni di Roma"
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Medaglia XLIX° Battaglione Coloniale " Leoni di Roma".
«Se gli italiani ci avessero lasciato fare, la guerra contro gli inglesi l’avremmo vinta. Invece…». Chi frequenta gli eritrei avrà sentito questa frase più volte. A pronunciarla sono soprattutto gli anziani, ma non di rado anche i giovani. In quelle parole c’è un po’ di retorica e tanto orgoglio nazionale. Ma c’è anche una sacrosanta verità: gli ascari sono stati tra i migliori soldati che abbiano servito nelle file delle forze armate italiane. Anzi, probabilmente, sono stati i migliori. «Gli ascari erano soldati nati - spiega Vittorio Dan Segre, giornalista, storico ed esperto di Africa - avevano nella loro cultura il coraggio, la devozione e il senso del sacrificio». Ad accorgersi per primo di queste qualità delle popolazioni tigrine che abitavano le coste e l’altipiano non furono gli italiani, ma il Sangiak Hassan, un signorotto albanese che creò un gruppo di mercenari che chiamò Armata Hassan, meglio conosciuta con il nome turco di basci buzuk (teste matte in turco). Il suo intento era di mettersi al servizio (a pagamento) dei ras etiopi nelle loro guerre locali. Quando gli italiani arrivarono sulle coste del Mar Rosso si resero conto che le difficili condizioni ambientali mettevano fuori gioco i soldati del Regio esercito. Per questo, i comandi iniziarono a pensare alla creazione di una milizia territoriale. Fu così che il colonnello Tancredi Saletta, quando gli italiani entrarono a Massaua nel 1885, acquistò da Hassan i basci buzuk, insieme alle loro mogli e figli. Gli ascari infatti non hanno mai fatto a meno delle proprie famiglie al seguito e imponevano anche agli ufficiali di prendere moglie. Tanto che Indro Montanelli, che durante la guerra d’Etiopia comandò un battaglione di eritrei, dovette «acquistare» una ragazza che lo accompagnò fino alla fine della campagna.
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