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Medaglie
Medaglione in bronzo del Generale G. Giardino Maresciallo d'Italia
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Medaglione in bronzo del Generale G. Giardino Maresciallo d'Italia completo di scatola originale della Ditta Lombardi di Torino.
Gaetano Giardino nacque a Montemagno d'Asti il 18 marzo 1881, il 15 luglio 1915 diventò capo di stato maggiore della 2ª Armata, sotto il generale Pietro Frugoni, diventando generale il 31 agosto dello stesso anno. Fu trasferito con lo stesso incarico, alla 5ª Armata, in via di costituzione, il 22 maggio 1916, passando il 26 giugno al comando della 48ª divisione di fanteria, schierata di fronte a Gorizia. Promosso tenente generale per meriti di guerra il 5 aprile 1917, fu proposto da Cadorna come Ministro della Guerra in seguito alla crisi del gabinetto Boselli, al posto del collega Paolo Morrone. Fu ministro dal 16 giugno 1917 fino alla caduta del governo, causata dalla rotta di Caporetto, il 21 giugno fu nominato anche senatore del regno. Dopo la caduta del governo rientrò nell'Esercito, essendo assegnato l'8 novembre 1917 al nuovo Comando Supremo, tenuto dal generale Diaz, come sottocapo di stato maggiore, insieme al collega Badoglio. In quella situazione ebbe diversi attriti con il collega (meno anziano di lui), inoltre non si riconosceva nelle nuove linee guida volute da Diaz . Per questi motivi fu inviato a Versailles, al Consiglio Interalleato, in sostituzione di Cadorna il 7 febbraio 1918. Rientrò dall'incarico dopo solo due mesi, venendo assegnato il 24 aprile 1918 al comando della 4ª armata che aveva un compito fondamentale per tutto lo schieramento italiano, cioè quello di difendere il massiccio del Grappa, che rappresentava l'ultimo ostacolo naturale fra il fronte e la pianura veneta. Giardino, nel suo nuovo incarico si preoccupò di incrementare le difese del monte, ma anche di migliorare le comunicazioni e, soprattutto, le condizioni di vita delle truppe che difendevano la posizione, sia in trincea sia nei periodi di riposo. Per tutto il periodo del suo comando chiamò le truppe della 4ª armata "i suoi soldatini", in tono paternalistico.
Giardino, nel campo dell'impiego tattico delle truppe, si preoccupò di innovare i metodi di combattimento, introducendo nella dottrina tattica della sua armata sia i reparti d'assalto sia il tiro di contropreparazione dell'artiglieria. Questa preparazione delle truppe su istruzioni tattiche più moderne fu salutare nel corso della battaglia del solstizio, quando il fronte, dopo un iniziale sbandamento, fu ripristinato utilizzando il 9º reparto d'assalto, comandato dal maggiore Giovanni Messe ed all'azione congiunta delle artiglierie dell 4ª e della 6ª armata. Nel corso della battaglia di Vittorio Veneto l'Armata del Grappa si batté nelle operazioni che si svolsero dal 24 al 29 ottobre 1918, perdendo 25000 uomini.