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Distintivi
Distintivo GebirgsJaeger tedesco II° G.M.
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€. 25,00
Distintivo GebirgsJaeger tedesco II° G.M.
Distintivo patch in filo da GebirgsJaeger tedesco II° G.M. . Durante la seconda guerra mondiale, insieme ai Fallschirmjäger (paracadutisti), i Gebirgsjäger erano considerati unità d'élite della Wehrmacht. Unità di fanteria da montagna furono schierate sia dallo Heer che dalle Waffen SS. Un intero corpo d'armata fu formato in Norvegia a partire dal 1941. Le sue divisioni erano equipaggiate alla leggera, con la maggior parte dei trasporti su muli. Queste unità disponevano di meno armi automatiche rispetto alla fanteria regolare, anche se le MG 34 e le MG 42 assegnate loro avevano una maggiore dotazione di munizioni[1]. Il personale era riconoscibile per le insegne con le stelle alpine su maniche e copricapi. L'armamento era costituito dal fucile corto G 33/40(t), derivato del ZB vz. 33 cecoslovacco. I Gebirgsjäger parteciparono a molte battaglie, incluse l'Operazione Weserübung, l'Operazione Volpe d'argento, l'Operazione Volpe di platino, l'Operazione Volpe Artica, le operazioni della battaglia del Caucaso, sulla linea Gotica, nella battaglia di Creta e durante la campagna della Linea Sigfrido nei Vosgi. Sotto il comando di Hubert Lanz i Gebirgsjäger della Prima Divisione di Montagna furono i principali responsabili del massacro degli ufficiali e dei soldati italiani a Cefalonia e Corfù. L'episodio - tuttora sotto molti aspetti controverso - non ha visto seguiti penali significativi dopo la fine della II Guerra Mondiale. In realtà Lanz venne processato e condannato a 12 anni a Norimberga per questi e altri episodi di atrocità commesse dalla Prima Divisione in Jugoslavia, ma venne ben presto liberato.
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